C’è una voce che, più di ogni altra, ha scandito i battiti della VHV Arena. Una voce che ha accompagnato le esultanze, incitato nelle fasi complicate e trasformato ogni sfida casalinga del Belluno Volley in un appuntamento imbevuto di senso di appartenenza. È quella di Nicolò Dalla Gasperina, lo speaker dei rinoceronti: l’anima sonora del palazzetto, il filo che lega spalti e taraflex, tifosi e giocatori. E ora, a due giorni da gara 4 della finale playoff di Serie A3 Credem Banca (domenica 11 maggio, ore 20.30), il suo messaggio è chiaro: esserci, partecipare, sostenere sono tre verbi da impastare di concretezza. Perché il viaggio dei biancoblù è stato costruito anche così: con l’energia di chi è sceso sotto rete; con la voce e con il cuore di chi era fuori.
MARE – «Domenica, vada come vada, sarà l’ultimo atto alla VHV Arena – afferma lo speaker -. Il percorso è iniziato nel mese di ottobre con un solo obiettivo: il salto di categoria. Ma se è assodato che tra “il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, nello sport quel mare è un oceano di difficoltà, di avversari da affrontare, di ostacoli che la squadra e il pubblico hanno superato insieme, partita dopo partita». Dalla Gasperina non ha dubbi: «A prescindere dall’epilogo, è una stagione straordinaria per il Belluno Volley. Un anno di passione, di vittorie, di momenti non facili, ma anche di gioie e di abbracci liberatori. Un anno ricco di grida a squarciagola, di mani ritmate a tempo, con il fiato sospeso e il cuore che batteva ogni volta sempre più forte».
RIPARTIRE – La VHV Arena è stata il teatro di un campionato di grande pallavolo: «E lo abbiamo condiviso ad alta voce, intonando il nome della squadra, ma anche soffrendo, resistendo, ripartendo. Ecco, ora è il momento di ripartire, di invertire di nuovo la serie di finale. Serve l’ultimo grido d’orgoglio e di sostegno, pure da parte del pubblico. Tifiamo tutti insieme, fino all’ultimo pallone, perché questi ragazzi e questa società ci hanno regalato un altro cammino indimenticabile, del quale siamo stati orgogliosi testimoni. E perché, non dimentichiamocelo, “Noi siamo Belluno!”».